Fate attenzione alle piattaforme per la videoconferenza

In questo periodo è cresciuto esponenzialmente l’utilizzo delle piattaforme per le videoconferenze sia in ambito privato che nel mondo del lavoro a causa del Covid-19, purtroppo succede anche che queste piattaforme siano facilmente “bucabili” da parte di mal intenzionati che riescono facilmente a rubare le credenziali degli account ed intrufolarsi nelle videoconferenze creando non pochi problemi.



Il caso più noto è quello di Zoom che ha evidenziato grossi problemi di privacy tanto da dover ricorrere a misure che elevassero la sicurezza delle connessioni, misure che non hanno avuto effetto visto che dagli inizi di Aprile gli hacker sono riusciti ad ottenere le password di almeno mezzo milione di account per poi rivenderle se non addirittura regalarle nel Dark Web.

Anche uno dei concorrenti di ZOOM ovvero Jitzi sul cui sito web si legge: ” More secure, more flexible, and completely free video conferencing” non è da meno, l’esempio più eclatante è successo proprio a noi quando lo abbiamo testato, essendo free è possibile creare una videoconferenza senza nemmeno registrarsi, viene richiesto un nome da assegnare alla stessa ma se per puro caso questo nome è già utilizzato da un altra videoconferenza, anzichè notificare che quel nome è già utilizzato,  ci si viene catapultati dentro.

A causa di tutto ciò alcune grosse aziende sono arrivate a vietare al loro personale l’utilizzo di queste piattaforme.




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