Clubhouse l’ennesimo social che sfida Facebook
Snapchat, TikToc e tanti altri hanno cercato di sfidare Facebook il re dei social, arriva ora Clubhouse creato da Paul Davison nel febbraio 2020 attraverso la propria società Alpha Exploration di cui è co-fondatore.
Attirando l’attenzione di molti finanziatori, il nuovo social è passato in poco tempo da 1500 a 2 milioni di utenti passando da un investimento iniziale di 12 milioni di dollari ad una valutazione attuale di 1 miliardo.
Al momento esiste solo la versione per i dispositivi Apple; il team, che a detta dello stesso conta solo di due persone (ovvero i suoi fondatori), ha comunicato che a breve cominceranno i lavori per portare l’app anche su Android.
Il fatto che le risorse umane e tecnologiche sono al momento limitate, ha portato i creatori a limitare l’iscrizione al social solo tramite invito. Una volta scaricata l’app sul dispositivo, infatti, viene comunicato che si è stati messi in coda in attesa di essere attivati a meno che non si disponga di un invito che un utente già accreditato ha, bontà sua, inviato.
Ma come funziona ?
Clubhouse funziona a “stanze” dove gli utenti possono scambiarsi messaggi vocali; non si scrive o si pubblicano post, si inviano audio.
Una volta che la stanza viene chiusa, tutti i messaggi audio vengono eliminati a meno che, tramite segnalazione, non vengano archiviati per valutarne eventuali contenuti pericolosi.
Ogni stanza può avere moderatori, speaker o semplici ascoltatori; il moderatore è quello che può dare la parola, accettare o respingere gli utenti.
Dato che ormai in giro si vedono moltissime persone che parlano “col telefono” (ovvero inviano audio) anzichè parlare “al telefono” con qualcuno, forse questo nuovo social potrà avere un futuro.