BitLocker su Windows: Cos’è e Vale la Pena Attivarlo?

Se ti occupi di sicurezza informatica o semplicemente vuoi proteggere i tuoi dati su un PC Windows, probabilmente hai sentito parlare di BitLocker. Ma cos’è esattamente? E quali sono i pro e i contro di utilizzarlo? In questo articolo ti spiego tutto quello che c’è da sapere, incluse le istruzioni per verificare se il tuo PC ha il modulo TPM.



Cos’è BitLocker?

BitLocker è una funzionalità di crittografia integrata nei sistemi operativi Windows, introdotta per la prima volta con Windows Vista e perfezionata nelle versioni successive. Disponibile nelle edizioni Pro, Enterprise ed Education (non nella Home, attenzione!), BitLocker permette di crittografare l’intero disco rigido o singole partizioni, rendendo i dati inaccessibili a chi non possiede la chiave di decrittazione. Utilizza algoritmi robusti come AES-128 o AES-256, spesso combinati con un modulo TPM (Trusted Platform Module), un chip presente su molte schede madri moderne che gestisce in modo sicuro le chiavi crittografiche.

Il suo scopo principale? Proteggere i tuoi file da accessi non autorizzati, soprattutto in scenari come il furto di un laptop o l’estrazione fisica di un disco. Una volta attivato, BitLocker richiede una chiave (o un PIN, se configurato) all’avvio del sistema: senza di essa, i dati restano un insieme indecifrabile di bit.

Come verificare se il tuo PC ha il modulo TPM

Prima di attivare BitLocker, è utile sapere se il tuo computer è dotato di un Trusted Platform Module (TPM), che rende la gestione della crittografia più fluida e sicura. Ecco come controllarlo su Windows:

  1. Usa la Gestione TPM:
    • Premi Win + R per aprire la finestra “Esegui”.
    • Digita tpm.msc e premi Invio.
    • Si aprirà la finestra “Gestione Trusted Platform Module (TPM)”. Se vedi un messaggio come “Il TPM è pronto per l’uso” con una versione (es. 1.2 o 2.0), significa che il modulo è presente e attivo. Se invece appare “Impossibile trovare un TPM compatibile”, il tuo PC potrebbe non averlo o il TPM potrebbe essere disattivato nel BIOS/UEFI.
  2. Controlla nel BIOS/UEFI:
    • Riavvia il PC ed entra nel BIOS/UEFI (di solito premendo tasti come F2, Del o Esc durante l’avvio, a seconda del produttore).
    • Cerca una sezione come “Security” o “Trusted Computing”. Se trovi un’opzione TPM (a volte chiamata PTT su sistemi Intel o fTPM su AMD), verifica che sia abilitata. Se non c’è, il tuo hardware probabilmente non lo supporta.
  3. Usa PowerShell (opzionale):
    • Apri PowerShell come amministratore.
    • Digita Get-Tpm e premi Invio.
    • Se il risultato mostra TpmPresent: True, hai un TPM. Se è False, non c’è o non è attivo.

Nota: Se il TPM non è presente, puoi comunque usare BitLocker impostando una password o una chiavetta USB come chiave, ma la configurazione sarà meno automatica.

Ora che sappiamo cos’è e come verificare il TPM, passiamo al dunque: quali sono i vantaggi e gli svantaggi di attivarlo?



Vantaggi di BitLocker

  1. Sicurezza dei dati al top
    BitLocker è una barriera quasi impenetrabile contro chi cerca di accedere ai tuoi file senza permesso. Se il tuo dispositivo finisce nelle mani sbagliate, i dati restano protetti, a meno che l’aggressore non abbia la chiave o una vulnerabilità critica da sfruttare (cosa rara con configurazioni ben fatte). Perfetto per professionisti o utenti con informazioni sensibili.
  2. Integrazione con Windows
    Non serve installare software di terze parti: BitLocker è già lì, pronto all’uso su Windows Pro ed Enterprise. Si gestisce facilmente tramite il Pannello di controllo o PowerShell, e supporta opzioni avanzate come la crittografia automatica di unità esterne (BitLocker To Go).
  3. Conformità normativa
    Per aziende o freelance che devono rispettare regolamenti come il GDPR o l’HIPAA, BitLocker è un alleato. Dimostra che hai preso misure concrete per proteggere i dati, un aspetto cruciale in caso di audit.

Svantaggi di BitLocker

  1. Impatto sulle prestazioni
    La crittografia in tempo reale richiede risorse. Su PC moderni con SSD e TPM l’impatto è minimo, ma su hardware più vecchio o con dischi HDD potresti notare rallentamenti, soprattutto durante la lettura/scrittura di file pesanti.
  2. Rischio di perdita della chiave
    BitLocker è sicuro, sì, ma se perdi la chiave di ripristino (un codice di 48 cifre generato all’attivazione) e non hai un backup, i tuoi dati sono irrecuperabili. È un’arma a doppio taglio: protegge da tutti, te compreso, se non sei organizzato.
  3. Compatibilità limitata
    Non tutti possono usarlo. Se hai Windows Home, sei escluso. Inoltre, per sfruttare al meglio BitLocker serve un TPM, anche se è possibile aggirare questo requisito con una password o una chiavetta USB, complicando un po’ la configurazione.

Vale la pena attivarlo?

Dipende dalle tue esigenze. Se la sicurezza dei dati è una priorità assoluta (pensa a documenti riservati, dati aziendali o informazioni personali sensibili) e hai un PC con Windows Pro o superiore, BitLocker è una scelta intelligente. Al contrario, se usi un PC datato per attività basilari e non vuoi rischiare complicazioni, potresti evitarlo.

Consiglio pratico: Prima di attivarlo, verifica il TPM con i metodi sopra, salva la chiave di ripristino in un posto sicuro (non sul PC stesso!) e fai un backup recente dei dati, per sicurezza.



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